Diversi organi di informazione e commentatori sembrano non avere dubbi: gli ultimi dati Istat relativi al mercato del lavoro, in particolare ai numeri dell'occupazione e della disoccupazione, inducono a credere nella ripresa economica. Ma è davvero così? Difficile a dirsi, anche se le variazioni, seppur minime, possono comunque generare effetti positivi in termini di fiducia e ottimismo.
Ma veniamo ai numeri e alle percentuali....
Rispetto al 3 dicembre 2014, la situazione a gennaio 2015 è sostanzialmente la stessa: gli occupati sono 22 milioni 320 mila, quindi invariati rispetto a dicembre (+11 mila). Si è però assistito a un aumento dello 0,6% su base annua (+131 mila).
Anche il tasso di occupazione, pari al 55,8%, aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti rispetto a dodici mesi prima.
Il popolo dei disoccupati viene contato in 3 milioni 221 mila individui, si registra quindi una diminuzione dello 0,6% rispetto al mese precedente (-21 mila) mentre aumenta dello 0,2% su base annua (+7 mila).
Il tasso di disoccupazione è pari al 12,6%. Dopo il calo di dicembre, a gennaio il tasso di disoccupazione diminuisce ancora di 0,1 punti percentuali, tornando sullo stesso livello di inizio 2014.
Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,3% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività si attesta al 36,0%, stabile in termini congiunturali ma in diminuzione di 0,4 punti su base annua.
I segnali positivi, per quanto timidissimi, sembrano esserci. Segno che il sistema economico e imprenditoriale possono aiutare il Paese e i cittadini a uscire dalla recessione, a patto di essere sostenuti da scelte politiche legate alla crescita e da un sistema creditizio più dinamico e vicino alle aziende.
0 commenti:
Posta un commento