Proprio per comprendere questo fenomeno nel mercato italiano la Fondazione Obiettivo Lavoro, in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà, ha esaminato oltre 360 mila annunci di lavoro online nell'arco di un anno. Una prima utile indicazione che se ne può trarre è che febbraio e ottobre rappresentano i mesi con più annunci pubblicati, mentre ad agosto, come facilmente immaginabile, si raggiunge il picco minimo. Inoltre, i posti di lavoro vacanti (e ricercati via web) sono prevalentemente (nel 47% dei casi) al Nord-Ovest e al Nord-Est (31%), mentre il Sud e le Isole raggiungono insieme appena il 6%.
I contratti che vengono offerti dalle aziende e dalle società che utilizzano annunci su internet sono per la maggior parte temporanei, in particolare a tempo determinato. Si nota poi un aumento della quota di contratti temporanei al diminuire del grado di specializzazione richiesta. Tutto questo nonostante i profili ricercati siano prevalentemente di alto livello di competenze
Gli annunci esaminati mostrano una quota prevalente (33%) per le professioni tecniche, seguite da quelle intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione (13%) e da quelle esecutive nel lavoro d'ufficio (11%). Nello specifico, le professioni più ricercate sono: store manager, sviluppatore software, impiegato amministrativo, commessi, saldatore, conduttore di macchine utensili industriali.
Sul fronte titoli di studio emerge che la laurea ha ancora una sua importanza, dato che il 63% degli annunci è rivolto a persone con titolo di studio laurea-post laurea. Per quanto riguarda il settore in cui è possibile trovare occupazione, nel 42% dei casi si tratta di quello industriale, seguito a breve distanza da quello dei servizi (37%). Richieste di lavoro ci sono anche nel commercio: si tratta, però, complessivamente, del 15%.
Infine, per quanto concerne l'aspetto per così dire geografico, al Centro, al Sud e sulle Isole il settore dei servizi presenta la quota maggiore di annunci di lavoro, mentre al Nord-Ovest e al Nord-Est prevalgono le offerte di lavoro nell’industria.
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