Secondo le previsioni, in Italia il tasso di disoccupazione salirà fino a fine anno toccando quota 12,9% per calare al 12,2% solo nel 2015. I dati più preoccupanti riguardano i giovani, con un tasso di disoccupazione oltre il 40%, (prima della crisi erà della metà), sempre più "costretti" a partite Iva e lavoro precario. Qualche dato? Nel 2013 il 52,5% degli under 25 ha avuto un lavoro precario. Prima della crisi, nel 2007, questo dato era del 42,3% e nel 2000, sembra inverosimile, del 26,2%!
Altro dato impressionante è quello relativo ai lavoratori che hanno un impiego non in linea con gli studi fatti. Il 70% degli occupati svolge una professione che non ha nulla a che vedere con il proprio titolo di studio!
Calano invece i contratti di collaborazione (co.co.co. o co.co.pro.). A quanto pare la Riforma Fornero deve aver reso meno conveniente per le aziende il ricorso a queste fattispecie contrattuali.
A livello internazionale, ecco a grandi linee la situazione fotografata dall'Ocse. Tra i 34 Paesi membri si contano circa 45 milioni di persone senza lavoro, quasi 12 milioni in più rispetto al periodo pre-crisi. Confrontando i nuovi dati della disoccupazione con quelli del 2013, l'Italia ha perso una posizione a favore dell'Irlanda, dove il tasso è sceso dal 14,5% al 12%.
Emerge poi un altro primato tutto italiano: il nostro è l'unico paese dove il tasso di disoccupazione rispetto all'anno scorso è aumentato. Pazzesco, basti pensare che sono diminuiti i disoccupati in Grecia, in Spagna, in Portogallo e in Slovacchia!
I primi della classe in termini di tasso di disoccupazione? Norvegia a quota 3,3%, Giappone 3,5%, Corea del Sud 3,7%, Austria 4,7%, Svizzera 4,8%, Messico 4,9% e Germania 5,1%. Incredibile, soprattutto se si considera che Austria e Germania fanno parte del sistema economico europeo!
Per consultare tutti i dati e i grafici cliccare sul link che segue:
I NUOVI DATI SUL MERCATO DEL LAVORO NELL'AREA OCSE
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